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Che cosa c’entra la previdenza con l’inflazione?
Investire per la previdenza vuol dire anche stare attenti all’inflazione.
Nelle ultime settimane abbiamo sentito dagli organi d’informazione che l’inflazione sta tornando.
Come sappiamo, l’inflazione è l’aumento prolungato del livello medio generale dei prezzi di beni e servizi in un determinato periodo di tempo. Questo rialzo dei prezzi genera come conseguenza una diminuzione del potere d’acquisto della moneta.
Ciò significa che con la medesima quantità di denaro si potranno acquistare meno beni o servizi, anche se il valore nominale rimane invariato. Se oggi con una moneta compri cinque panini, domani con la stessa moneta ne comprerai solo quattro: questo è l’effetto dell’inflazione.
E anche la previdenza ai tempi dell’inflazione cambia.
L’inflazione, che sta salendo a percentuali più alte del normale in queste settimane, è dovuta alla complessità del momento in cui ci troviamo. Le interruzioni causate dalla pandemia e le politiche monetarie dei governi per combattere la crisi economica nata con il Covid hanno acuito questo problema.
Quanto durerà questa situazione di inflazione elevata?
Nessuno lo può dire con certezza: non noi, non i quotidiani economici, non i grandi investitori o i politici.
Ma un tasso di inflazione elevato può influire pesantemente sugli investimenti a lungo termine: tra questi c’è anche l’investimento effettuato per accumulare risorse per la vecchiaia. Più l’inflazione sarà alta, più il rendimento degli investimenti ne verrà intaccato.
Per questo motivo, quando si investe per la propria pensione bisogna prestare attenzione all’inflazione.
Ad assistere il cliente nelle scelte più adatte per una vecchiaia serena c’è il consulente previdenziale, che sa indicare le migliori decisioni da prendere per raggiungere questo importante obiettivo.
La perequazione: che cos’è?
La perequazione è un fenomeno che aiuta la pensione pubblica a stare al passo con l’inflazione. Perequazione significa infatti “rivalutazione dell’importo pensionistico legato all’inflazione“.
L’assegno pensionistico viene adeguato all’aumento del costo della vita, per proteggere il potere d’acquisto delle pensioni.
Non è sempre accaduto così negli anni passati, quando a volte questa rivalutazione non c’è stata.
Dal 1° gennaio 2022 le pensioni cresceranno infatti dell’1,7%, a causa dell’aumento dell’inflazione.
L’adeguamento degli assegni dipende però dal loro ammontare.
Più precisamente l’adeguamento sarà: del 100% per gli assegni fino a 4 volte il minimo (cioè 2.062 euro), del 90% per gli assegni tra 4 e 5 volte il minimo (fino a 2.578 euro) e del 75% per gli assegni superiori a 5 volte il minimo.
Quindi grazie alla perequazione la previdenza pubblica si adatta all’inflazione.
Ad aumentare le pensioni ci sono anche le nuove aliquote IRPEF, che daranno vantaggi diversi a seconda del reddito: più è alta la pensione, maggiore sarà il beneficio fiscale dovuto al taglio delle tasse.
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Come difendersi dall’inflazione?
Abbiamo visto come la perequazione aiuti la pensione pubblica a non perdere potere d’acquisto: ma l’inflazione pesa anche sulla previdenza complementare e sugli investimenti privati per la pensione.
Davanti a questo problema bisogna reagire: se come singoli individui non possiamo influire su fenomeni così estesi, possiamo però agire nel nostro piccolo per evitare quanto possibile di perdere denaro.
Allora è il caso di riflettere su cosa possiamo fare concretamente noi.
Se siamo lavoratori dipendenti, una parte della nostra retribuzione è costituita dal TFR (Trattamento di Fine Rapporto): il TFR può essere destinato ad un fondo pensione o lasciato in azienda.
Invece, se versato nel fondo pensione, il TFR verrà investito in strumenti finanziari per generare un extra rendimento e aumentare il valore del nostro investimento.
Se lasciato in azienda, il TFR verrà invece rivalutato dell’1,5% più una percentuale pari al 75% del tasso di inflazione. Il fatto che questa rivalutazione sia legata parzialmente all’inflazione permette di mantenere almeno in parte il valore di questa cifra.
Ma negli ultimi 20 anni, i fondi pensione hanno avuto un rendimento medio del 3%, mentre quello del TFR è stato solo del 2%. In nessun caso, mantenere il TFR in azienda si è rivelata la scelta più favorevole.
Attenzione al risparmio per la previdenza!
L’inflazione, come abbiamo visto, riduce il potere d’acquisto nel tempo.
Maggiore è il tasso di inflazione, maggiore sarà questa diminuzione.
Per questo motivo, accumulare semplicemente i risparmi sul conto corrente per la pensione non è un’idea saggia.
Nonostante la cifra cresca, il potere d’acquisto non cresce allo stesso modo.
Una persona potrà infatti accumulare durante la sua vita 100.000 euro per la vecchiaia, ma quando ci arriverà scoprirà molto probabilmente che con 100.000€ potrà comprare solo 70.000€ di beni e servizi o 60.000€ o anche molto meno.
Perché? Perché ogni anno l’inflazione ha rosicchiato silenziosamente il capitale.
E la persona che ha risparmiato tutta la vita senza però investire quel denaro, si ritroverà in una situazione molto peggiore del previsto.
Quindi, depositare soldi sul conto corrente non è sufficiente: quei soldi è necessario investirli.
Altrimenti non avrà pensato saggiamente alla previdenza ai tempi dell’inflazione.
4 soluzioni pratiche per andare in pensione sereni e con il massimo dei soldi possibile.
Come investire per la previdenza ai tempi dell’inflazione?
Un aiuto fondamentale in questo campo te lo può dare il consulente previdenziale.
Con il suo aiuto, potrai capire quanto devi investire per una vecchiaia serena, senza destinare alla pensione troppe poche risorse e neppure troppe: in questo modo potrai mantenere il tuo tenore di vita quando avrai smesso di lavorare, senza preoccuparti se riuscirai ad arrivare a fine mese o meno.
Una consulenza previdenziale è lo strumento adatto attraverso cui valutare le tue necessità pensionistiche e capire come intervenire.
Il mondo della previdenza è complesso e poco conosciuto: una persona che ti può accompagnare in questo percorso può darti un grande valore, ben maggiore della sua parcella.
Prima capirai cosa devi fare, maggiore potrà essere il beneficio!
E per iniziare a farti un’idea della tua situazione, puoi dare un’occhiata a tutte le risorse che ti mettiamo a disposizione.
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